Ultimamente ricevo nel mio studio giovani coppie che hanno vissuto l'esperienza dolorosa di un aborto spontaneo nelle prime settimane di gravidanza.
Parliamo di aborto spontaneo o naturale quando si interrompe spontanemente la gravidanza entro le 22 settimane.
Uno studio effettuato in Norvegia, pubblicato dal British Medical Journal (BMJ) del 2019 (Magnus MC, Wilcox AJ, Morken NH, et al: Role of maternal age and pregnancy history in risk of miscarriage: Prospective register based study), riferisce che circa il 10-15% delle gravidanze confermate sono interrotte spontaneamente. Il periodo più rischioso è durante le prime 12 settimane di gravidanza con un 25% di casi di aborto spontaneo.
L'aborto spontaneo psicologicamente è un vero e proprio lutto per la perdita di un bambino voluto, immaginato e pensato.
Il dolore per questa perdita improvvisa e assurda è molto intenso. Le aspettative vissute con gioia e speranza nei primi mesi o nelle prime settimane di gravidanza vengono deluse inaspettatamente e se non si interviene precocemente ad elaborare il lutto, il rischio è che il dolore venga trattenuto nel tempo, andando ad appesantire anche il legame affettivo fra i due partner.
E' importante che la coppia si confronti su emozioni, pensieri, fantasie e sentimenti sui propri vissuti legati all'esperienza dolorosa. E' necessario che ciascun partner ascolti l'altro e accolga ciò che emerge di volta in volta nel processo di elaborazione del dolore e condivida anche le emozioni più dolorose senza giudizio e paura.
Mi è capitato di notare che spesso la donna è più propensa a vivere emotivamente il dolore, anche perchè l'influenza ormonale può rendere più sensibili e vulnerabili, specialmente nei primi periodi dopo l'evento traumatico, mentre l'uomo tende ad affrontare il dolore distraendosi con il lavoro e dando poco spazio alle esperienze emotive intense. In questi casi la mancata sintonizzazione emotiva nella coppia può portare ad un raffreddamento dei sentimenti e ad un allonamento affettivo.
Inoltre ho notato frequentemente che il partner che non ha vissuto a livello corporeo la gravidanza e la sua interruzione, pur soffrendo molto, non riesca a sostenere emotivamente ed efficacemente il dolore della moglie o della compagna, ma si senta sopraffatto e impotente. La reazione comprensibile di fronte ad un senso di impotenza e di inadeguatezza spesso è quella di confortare la partner cercando soluzioni pratiche, che però non vengono recepite come un vero e proprio sostegno da parte della donna, la quale si sentirà poco compresa e sola.
Un buon intervento sulla coppia può aiutare a creare uno spazio di ascolto reciproco per favorire il rilascio emotivo e la comunicazione delle emozioni e dei pensieri attorno all'episodio doloroso. Inoltre può aiutare la coppia a sentire un sostegno autentico e a consolidare il rapporto ad un livello più profondo e intimo.
L'elaborazione del lutto inoltre permette di lasciare andare l'esperienza dolorosa vissuta, di imparare a convivere serenamente con il ricordo del bambino mai nato, ma vivo nei cuori dei genitori e di creare uno spazio nuovo di accoglienza per ciò che verrà e ciò che sarà .
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